Incontro del 19 novembre 2016
Senesi e fiorentini alleati fuori patria: la chiesa di S. Caterina da Siena dal Cinquecento al Settecento e la chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini in via Giulia.
E’ noto che l’apertura della via Giulia ad opera di Giulio II agli inizi del Cinquecento segna una svolta fondamentale nell’urbanistica romana: è la via dei tribunali, dei palazzi gentilizi più importanti, della Zecca e delle maggiori chiese “nazionali”, cioè delle comunità provenienti da altri territori italiani. La lobby toscana si assicura postazioni strategiche: Agostino Chigi e l’architetto senese Baldassarre Peruzzi costruiscono la prima chiesa dedicata a S. Caterina da Siena, a metà della strada, in prossimità dei grandi mercati romani (Campo dei Fiori, la piazza del Pantheon), del tracciato della via papale (l’attuale Corso Vittorio Emanuele)e del Ponte Sisto. Purtroppo alluvioni e tempestose vicende rendono necessario un rinnovamento generale della chiesa nel Settecento, quando acquista un carattere di eleganza e leggerezza che ne fa un brillante esempio di architettura europea.
Ben diversa è la chiesa fiorentina dedicata a S. Giovanni:grandiosa, posta all’inizio della nuova via Giulia, risente però della posizione a ridosso del Tevere, che ne causa frequenti dissesti e rischi di crollo, anche attuali, e della lunghissima vicenda costruttiva, a causa delle liti legate alla sua progettazione, pur se il risultato è magniloquente, pervaso di fiorentinità anche nella tarda facciata (cb).