Incontro del 21 ottobre 2017
A Spello. Ancora sulle tracce di Pinturicchio
21 ottobre 2017
Un'esperienza illuminante è stata quella che ha vissuto la nostra Associazione a Spello, in occasione della visita alla Collegiata di Santa Maria Maggiore che ospita la Cappella Baglioni. Sede di un ciclo di affreschi, databili tra il 1500 e il 1501, fu commissionato a Pinturicchio, Bernardino di Betto, (Perugia 1452 circa Siena 1513) dal priore Troilo Baglioni.
La raccolta, ritenuta tra la sua migliore produzione, presenta ai visitatori un Pinturicchio serio e scansonato nello sguardo sbieco dell'autoritratto in cui egli stesso aggiunge al suo nome "Bernardinus" l'appellativo autorizzato di "Pictoricius".
"Oggi mi si è aperto un mondo" ha detto qualcuno al momento del commiato, interpretando un po' il vissuto comune.
Eppure Pinturicchio lo abbiamo visto molte volte Lo abbiamo rincorso per un paio d' anni nei siti più e meno noti, ma a Spello è accaduto qualcosa di nuovo.
Sarà stato l'entusiasmo competente del Presidente Verdone, guida per una volta, che, come il pittore, non ha trascurato il minimo dettaglio illustrando le storie che raffigurano l'Annunciazione e l'Adorazione dei Pastori come la disputa di Gesù con i Dottori. Nè Verdone ha trascurato la Madonna in trono e i Santi, una pala d'altare nella vicina Chiesa di Sant'Andrea che Pinturicchio preparò a Siena, durante i lavori della Libreria Piccolomini, mentre fu dipinta a Spello dai suoi collaboratori.
Saranno stati l'esplosione della vita, nel quotidiano magnificato da Pinturicchio quasi a sdrammatizzare anche le situazioni più solenni o i particolari finissimi che si sostanziano di significati simbolici.
Sarà stata l'esplosione delle cromie e degli ori abbaglianti in una Collegiata ancora semideserta per i postumi del terremoto.
Certo è che a Spello si è vissuto un momento di elevato sentire.